UN ABBRACCIO AUGURALE
A ROBERTO BAGGIO, VITTIMA
DI VIOLENZA LUI SEGUACE
DEL MAESTRO BUDDHISTA DAISAKU IKEDA, CHE HA SPESO LA VITA A SRADICARE LE CAUSE DELLA VIOLENZA

testo di Salvatore Giannella* - ritratti digitali di Giacomo Giannella/Streamcolors

L’ex calciatore Roberto Baggio, Pallone d’oro nel 1993 e vicecampione del mondo con la Nazionale nel 1994, è stato rapinato da una banda di  sei malviventi giovedì 20 giugno 2024 (mentre stava guardando la partita Italia-Spagna) nella sua villa di Altavilla Vicentina dove gestisce un’azienda agricola. Intervenuto coraggiosamente per difendere la famiglia, Roberto è stato  colpito alla testa con il calcio di una pistola e rinchiuso in una stanza con gli altri famigliari: la moglie Andreina, i figli (Valentina, Mattia e Leonardo) e la suocera ottantenne.

Dopo essere stato medicato in ospedale, il campione dello sport e della vita ha rilasciato poche, esemplari parole all’agenzia ANSA: “Io e la mia famiglia desideriamo ringraziare tutti per il grande affetto ricevuto. Davvero grazie. In simili circostanze  può accadere di tutto e, per fortuna, la violenza subita ha generato solo alcuni punti di sutura alla mia persona, lividi e molto spavento. Ora rimane da superare la paura”. E noi, insieme a un abbraccio augurale, crediamo di fare cosa utile ripubblicando i brani centrali di una rara intervista-confessione rilasciatami nel settembre 2015 per Sette, lo storico magazine del Corriere della Sera, quando mi indicò il suo maestro di vita, il buddhista Daisaku Ikeda, purtroppo morto nel novembre delo scorso anno.

Roberto Baggio (Caldogno, Vicenza, 18 febbraio 1967), soprannominato “Raffaello” da Gianni Agnelli. Suo padre Florindo, che era stato calciatore dilettante, scelse questo nome per il figlio perché aveva come idoli Roberto Boninsegna e Roberto Bettega. Ha sposato nel 1989 a Firenze la coetanea Andreina Fabbi, dalla quale ha tre figli: Valentina, Mattia e Leonardo. Nel messaggio di auguri compilato dal grande giornalista Italo Cucci sul “Resto del Carlino” si legge: “Lo vorrei ingaggiato dal Ministero dell’Istruzione (piuttosto che dello Sport, tutto preso dal business) per farne un Maestro nelle scuole d’Italia dopo che lo è stato sui campi verdi del mondo”

Caro Baggio, conoscendo la tua proverbiale riservatezza, ti ringrazio per aver accettato di concedermi questa intervista.

“Ti parlo a condizione che non si tocchi il campionato di calcio, tema su cui sono assillato da altri. Mi piace invece lo stimolo che mi dai nel ricordare il mio eroe. Nella mia mente ci sono tanti esempi di eroi: patrioti, scienziati, esploratori, astronauti, uomini che hanno lottato per la libertà e la pace. È proprio tra i maestri di pace che ho trovato il mio eroe. Il suo nome è: Daisaku Ikeda“.

Di questo insegnante di buddhismo mi aveva parlato Antonello Dose, conduttore in radio de “Il ruggito del coniglio”.

“Ancora oggi rimane indelebile il ricordo del nostro primo incontro avvenuto nel 1993 a Tokyo, quando Daisaku Ikeda mi ricevette con la mia sposa Andreina“.

E tu gli donasti la maglia n. 10 della nazionale italiana. Da quanto tempo era iniziato il tuo nuovo percorso di fede?

“Mi ero avvicinato al buddhismo cinque anni prima, nel 1988, all’inizio con scetticismo, poi con curiosità e infine con convinzione. Da allora ho avuto la fortuna di incontrare e dialogare con protagonisti di fama mondiale in ambiti religioso, politico, industriale. Considero Ikeda colui che più di ogni altro mi ha toccato il cuore. Vorrei poter descrivere tutte le sensazioni che ho provato incontrandolo e dialogando con lui, ma non credo di esserne capace”.

Il maestro buddhista giapponese Daisaku Ikeda (Omori, 2 gennaio 1928 - Shinjuku, 15 novembre 2023). E' stato fino alla sua morte il presidente della Soka Gakkai International.

Tira fuori qualche aggettivo per definire questo personaggio di riferimento per te, per 30 mila italiani e per 15 milioni di persone nel mondo.

“Il mio eroe è potente: di gioia e coraggio. È grande: di cuore e compassione. È ricco: di determinazione e passione. È un eroe moderno. Non è sui libri di storia poiché la storia di quest’ultimo secolo l’ha vissuta nella guerra, subendola. A 17 anni perse il fratello al fronte. Decise allora di dedicare la vita a sradicare le cause profonde della violenza tra gli esseri umani ed è diventato un protagonista del dialogo per la pace. Lui mi ha insegnato e incoraggiato a realizzare la mia ‘Rivoluzione umana’. Una rivoluzione interiore dove ho potuto individuare e trasformare tutto ciò che impediva la piena espressione delle mie capacità e potenzialità. Grazie al suo pensiero sono stato in grado, e continuo oggi a credere, che ogni individuo possiede uno stato vitale capace di dare alla propria vita positività e purezza. Il mio eroe mi ha insegnato, con il suo esempio di vita, che attraverso la nostra esistenza possiamo sperimentare che tutto ciò che ci sembra impossibile, in realtà è possibile. Grazie al mio eroe ho compreso che un’esperienza negativa o di sofferenza può trasformarsi in una grande occasione di crescita. Una crescita che può trasformare ognuno di noi in un eroe moderno, capace di offrire un contributo di valori orientati al dialogo, al rispetto, alla pace”.

A PROPOSITO

Sette cose che forse non sapete di Baggio

roberto-baggio-buddista

Con le squadre di club, Roberto Baggio ha conquistato due scudetti (1994-1995 e 1995-1996), una Coppa Italia (1994-1995) e una Coppa UEFA (1992-1993). In nazionale ha preso parte a tre Mondiali (1990, 1994 e 1998), sfiorando la vittoria dell’edizione 1994. (Credit: Colorsport)

  • 500 mila lire: per questa cifra passò a 13 anni dalla squadra del suo paese natale, Caldogno, al Lanerossi Vicenza, a quel tempo in serie C1.
  • Roberto Benigni, che lo conobbe quando giocava nella Fiorentina, lo ha definito “un misto tra Rudolf Nureyev e Lorella Cuccarini“.
  • 10 ore durò l’intervento, per la rottura dei legamenti del ginocchio destro, nella clinica del professor Bousquet a Saint-Etienne, in Francia. A fine carriera Baggio confesserà:
    Da quando il pubblico mi conosce convivo con il dolore, 220 punti di sutura per l’intervento al ginocchio.
  • 2 i premi che gli hanno riempito il cuore: il Pallone d’oro conquistato nel 1993 e il World Peace Award nel 2010, a Hiroshima.
roberto-baggio-maestro-buddista

1993: Baggio vince la 38° edizione del Pallone d’Oro.

  • roberto-baggio-50-anni-maestro-buddista

    Hiroshima, 2010: Roberto Baggio riceve il World Peace Award, prestigioso riconoscimento per i suoi contributi alle organizzazioni di beneficenza in tutto il mondo e per il suo impegno per la libertà del premio Nobel birmano Aung San Suu Kyi.

  •  

  • 28 aprile 2004: gioca a Genova l’ultima partita con la maglia azzurra della Nazionale italiana. Il commissario tecnico Giovanni Trapattoni lo schiera titolare nell’amichevole contro la Spagna. Con la maglia azzurra Baggio ha collezionato 56 presenze e realizzato 27 reti. Nei campionati di serie A, invece, pur non avendo mai vinto la classifica dei marcatori, ha realizzato 205 gol. In questa speciale classifica viene preceduto da Piola, Totti, Nordahl, Meazza, Altafini e Di Natale.
  • La sua autobiografia è nel libro “Una porta nel cielo” (2001, Limina).
  • 23 gennaio 2013: lascia la carica di presidente del settore tecnico della Federcalcio:
  • Non ci tengo alle poltrone. Il mio programma di 900 pagine, presentato a novembre 2011, è rimasto lettera morta e ne traggo le conseguenze.
  • Senza la bellezza e la poesia, il turismo declina e muore. Una lezione dal passato: Milano Marittima

      In Estremo Oriente mi arrivano notizie di una Pasqua di passione per un settore dell'economia che mi sta particolarmente a cuore: quello del turismo (a età inoltrata mi ero iscritto al master di perfezionamento di economia del turismo, condotto magistralmente...

    Cesenatico: e traghettar è dolce
    in questo porto canale

    Arrivo a Cesenatico e mi capita di accompagnare una famiglia di turisti australiani a visitare eccellenze storiche e culturali sui due lati del porto canale leonardesco. Utili si rivelano, per noi come per centinaia di migliaia di turisti della Riviera romagnola, i...

    L’altra faccia di Garibaldi, eroe del mondo agricolo che sognava un Risorgimento per l’Italia negli Stati Uniti d’Europa

    Domenica 4 agosto Cesenatico si è svegliata al suono della banda per l'annuale Festa di Garibaldi. La storia breve e leggendaria dell'eroe dei Mille, in fuga da Roma verso Venezia, rappresenta dall'agosto 1849 un riferimento importante nella storia del borgo romagnolo...

    Per un pugno di pepite: oggi un campionato del mondo di cercatori d’oro, ieri un emigrante italiano da Modena protagonista della corsa all’oro in Alaska

    Per una settimana, dal 19 al 25 ottobre, i cercatori d'oro di 23 Paesi del mondo sono sbarcati a Mongrando (Biella), sulle sponde dell'Elvo, per la ricerca del metallo prezioso dal greto del fiume dove tra il II e il I secolo a. C. i Romani gestivano una delle più...

    Cesenatico: la strada che indica Via Semprini

    È cominciata così: due sedie fuori casa, il vento fresco del vicolo, il saluto dei passanti in bicicletta, le brevi soste di chiacchiere con i vicini di casa. E l'andare e venire di Anna Battistini che per molte sere e giorni in questi tredici anni di vita da vicolo...

    Un primato tricolore nella porta d’Oriente,
    una bussola dalle imprese dell’Emilia-Romagna

    Ritorno da Hong Kong, porta d'Oriente da dove mia figlia Valentina ha ripreso a raccontare storie per i giornali italiani, con una buona notizia che mi ha dato la nuova e brava console italiana di là, la salentina Alessandra Schiavo, un pezzo dell'Italia che funziona...

    Un libro intrigante
    sui segreti di Fellini,
    un Sos per la casa in Romagna
    dove trascorreva estati felici

    Mi arriva l'invito dalla Fondazione Cineteca di Milano per assistere, nella cornice dello Spazio Oberdan, alla presentazione del volume Segreti e bugie di Federico Fellini (Luigi Pellegrini editore) in presenza dell'autore, Gianfranco Angelucci, amico e collaboratore...

    Domenico Ghetti, salvatore e divulgatore
    dei frutti dimenticati delle Romagne

    Domenico Ghetti rappresenta la terza generazione, mentre il figlio Stefano, maggiore collaboratore ed erede, rappresenta la quarta generazione, quella del futuro, e viene riconosciuto quale colonna portante dell'Azienda agricola di famiglia. Questa si trova nell'area...

    La regina del Liberty
    è a due passi
    dal mare di Romagna

    Alla vigilia della grande mostra “Liberty. Uno stile per l’Italia moderna”, in programma a Forlì nei Musei San Domenico (1° febbraio – 15 giugno) illuminiamo Villa Pompili che seduce ancora chi passa per viale Anita Garibaldi a Cesenatico con il suo cancello e le sue...