QUANDO L'INTELLIGENZA EMOTIVA RAGGIUNGE MENTI E CUORI: LE TRACCE AVVENTUROSE DEL PICCOLO PRINCIPE SCOPERTE DA FRANCO BELLINO IN UNA BANCONOTA

testo di Franco Bellinoo* per Giannella Channel

Qualsiasi cosa,

se tu la guardi con amore,

diventa bellissima

Carissimo Salvatore,

questo è un regalo che, in vista dell’anniversario della scomparsa dell’autore del Piccolo Principe (link: https://www.giannellachannel.info/i-nostri-anniversari-antoine-de-saint-exupery-la-vita-tra-le-nuvole-dellautore-del-piccolo-principe/) sono andato a prendere in Francia apposta pensando a te quando eri bambino  e per i tuoi nipoti Leo e Agata, Guido e Giulio. Ti invito a “leggere” con loro, e non solo a “guardare”, il biglietto di 50 franchi francesi che ti allego. Sei pronto? Allora partiamo insieme per questo viaggio fantastico nei territori misteriosi di una banconota.

Partiamo dal viso del signore che vedi su uno dei due lati del biglietto. L’hai trovato? Ti rivelo subito il primo segreto. Quel signore che tu vedi sul biglietto e che non ti guarda proprio negli occhi perché sembra che guardi in su, verso il cielo, non si chiama Banque de France, come c’è scritto lì vicino alla sua testa. Si chiama invece Antoine de Saint-Exupéry. Sei d’accordo se d’ora in poi lo chiamiamo solo con le sue iniziali? ASE è tanto più semplice e anche più bello, no?

ASE è lì serio, in giacca e cravatta. Anche se a lui sarebbe certamente piaciuto molto di più essere vestito con il suo bel giubbotto da pilota, che allora non si chiamava ancora chiodo e che magari vedi in giro anche tu quando vai in città a Milano e fa un po’ freddo.  Proprio lì vicino hanno scritto in grande 50 perché tutti sanno che ASE è molto distratto. Una volta mentre atterrava con il suo aeroplano si dimenticò di tirare fuori il carrello e si fece anche piuttosto male!

Antoine in tenuta da pilota in una foto del 1930 in Argentina.

Così per essere sicuri che ASE (o magari anche tu) non spenda questo biglietto per comprare qualcosa che costa 5000000000000000000000000000000000000000000000000000 franchi, gli hanno scritto vicino un 50 bello grande, come per ricordargli: “Guarda ASE (guarda Salvatore) che sono soltanto 50!”.

Adesso gira il biglietto. Sul lato opposto trovi il Piccolo Principe (d’ora in poi scriverò solo PP, tanto non ci capiamo, non è vero?).  Il PP è lì in piedi sul suo piccolissimo pianeta, che si chiama “Asteroide B-612“. Il PP  non è allegro, perché sul suo pianeta non c’è proprio niente, e anche intorno – a parte una stella tutta d’oro, su in alto nello spazio bianco dell’universo – non c’è proprio nulla.

Gira ancora una volta il biglietto. Tu ci metti meno di un secondo a girarlo, ma quando arrivi dall’altra parte del biglietto, scoprirai che è già passato un giorno.  Te ne sei accorto, vero, che è passato molto più tempo di quello che tu ci hai messo a girare il biglietto? Tu mi chiederai: “Ma,  Franco, come fai a sapere che è un altro giorno?”.

E’ facilissimo. Non vedi che oggi PP ha una bella camicia verde con i pantaloni bianchi mentre il giorno prima era vestito con colori tutti diversi? E’ chiaro, no? Anche lui, come te, ogni giorno si cambia. E anche il suo umore oggi è cambiato, te ne eri accorto? Oggi il PP è davvero felice perché sul suo piccolissimo pianeta sono spuntati ben due fiori bellissimi, con i petali rossi rossi.

E intorno al pianeta – oltre alla stella tutta d’oro che c’era già ieri su in alto nel bianco dello spazio cosmico (ti ricordi?) –  c’è adesso un altro pianeta-palla, tutto rosso con intorno alla pancia un bell’anello azzurro. E poi, più in basso sull’orizzonte, c’è anche un’altra stellina, che ieri non c’era…

E poi… e poi è successo un’altra cosa, che pochi grandi vedono, ma che noi due scopriamo subito. Proprio dietro al PP, vicino ai suoi piedi, uno dei vulcani del suo pianeta e si è appena svegliato e fuma. Sì, il vulcano c’era anche prima, vai pure a vedere sull’altro lato del biglietto. C’era, ma dormiva.  Adesso invece,  per darsi importanza, per farsi notare da te, fuma come se fosse un grande vulcano. Fuma a modo suo, mandando verso il cielo dei buffi anelli di fumo color amarena. Hai mai visto, prima di oggi, del fumo color amarena? Nemmeno io. Però né tu né io siamo ancora stati sull’asteroide B-612. Perciò, chissà: forse anche noi un giorno…

In alto, proprio in cima al biglietto, vedi sicuramente un piccolo aeroplano. Uno di quelli con un’ala sola, sopra la testa del pilota, come usava una volta. Se tu guardi bene, proprio sotto l’aereo, ti accorgi che hanno disegnato l’aeroplano con il carrello tutto fuori. Non l’hanno fatto per caso, sai. Ci hanno pensato ben bene.

Un po’ perché su quelli aeroplanini il carrello che entra ed esce dalla carlinga, come usa da noi oggi, non esisteva: c’erano solo due rotelle di gomma (come quelle della tua bicicletta) che rimanevano sempre fuori, in volo e a terra. E un po’ perché con un pilota distratto come ASE è sempre meglio non correre rischi ed essere sicuri che quando arriverà in Africa si ricorderà di atterrare come si deve. E sotto la pancia dell’aereo c’è tutto il Paese di ASE, la Francia. E poi  l’Europa. Se guardi bene, vedi anche l’Italia.

E se guardi bene, ma proprio benebenebene, vedi che in Italia, dalle parti di Milano, ci sono anch’io.

Mi vedi? Sono lì che guardo in sù verso il cielo, e faccio “Ciao!” con la mano al pilota ASE, al PP che è tornato sul suo Asteroide B-&!”arsi al piccolo principe che è tornato il suo asteroide B-612 e anche a te che mi stai guardando proprio adesso

Sulla Francia, sull’Europa e sull’Africa, in rosso, c’è segnata la strada che ASE ha percorso tante volte nel cielo con il suo aeroplanino. La strada parte dalla Francia, poi passa sopra la Spagna e poi arriva sull’Africa del Nord (anche sopra il deserto del Sahara dove, come tu sai, ASE incontrerà un bel giorno il Piccolo Principe) e poi dall’altra parte va anche verso l’Egitto e poi continua molto più lontano (anche se sul tuo biglietto non si vede) fino all’America del Sud.

ASE è stato per tanto tempo in America e anche lì ha volato tante tante volte e qualche volta, sempre perché lui è così distratto, è anche caduto facendosi piuttosto male. Ma poi è guarito. E noi siamo stati fortunati perché, proprio mentre guariva da una di queste cadute, ha trovato il tempo di raccontarci la bellissimissima storia del suo incontro con il Piccolo Principe

Se giri ancora una volta il tuo biglietto da 50 franchi, adesso vedi un altro aeroplano bellissimo, con due ali. Però le ali non sono una a destra e una a sinistra come le hanno tutti gli uccelli e anche come tutti gli aerei che vedi volare oggi. Questo aeroplano invece ha due ali, una sopra e una sotto il pilota. Si chiama bi-plano ma forse sarebbe più giusto chiamarlo biala, no? E l’aeroplano sta volando proprio sul deserto del Sahara, tutto color oro bruciato, con delle ombre color glicine o pervinca che sembrano dei laghi, ma non sono dei laghi perché, come tu sai, nel deserto acqua ce n’è proprio pochina. A meno di non trovare dei pozzi con la carrucola che canta e che si trovano solo cercandolì col cuore.  Ma questa è tutta un’altra storia e sul biglietto (proprio come le cose davvero importanti) non si vede. Perlomeno non si vede con gli occhi. Questo color oro bruciato con le ombre color glicine (o pervinca?) è proprio il deserto in cui ASE incontrerà… chi incontrerà? Te l’ho già detto prima e lo hai scoperto anche tu, Salvatore, quando hai letto il racconto di ASE…e il cielo è tutto blu, pieno di nuvole gialle e rosa e rosso ciclamino.

Ci sono questi colori bellissimi del tramonto (colori che qualche volta potresti vedere anche tu se ti ricordassi verso sera di alzare al cielo il tuo bel nasino (bel nasino???) spostandolo dai tuoi progetti editoriali, che studi sempre con tanto amore.

Ci sono questi colori bellissimi del tramonto (dicevo qualche decina di parentesi fa) per due motivi importanti. Il primo è perché ASE volava spesso di notte, tant’è vero che ho scritto un libro che si chiama Volo di notte. Il secondo perché al PP piace tanto guardare i tramonti. Il pianeta da dove viene il PP è così piccolo, ma così piccolo che di tramonti ce ne sono tanti ogni giorno. Una volta lui ne ha guardati addirittura 43 in un giorno solo!

Ancora più in alto, proprio dove finisce l’ala più alta dell’aeroplano, trovi la Rosa dei Venti. La Rosa (che non è proprio quella di cui, come sai, è innamorato il PP, ma insomma in qualche modo ce la ricorda) e lì in alto in mezzo al cielo e ci aiuta, come una bussola, a trovare sempre la strada giusta. Il segreto è semplice:  basta guardare sempre in alto. Guardare il cielo. Guardare le stelle. Un signore, che tempo fa lavorava in pubblicità, ha detto:

“Se tu cerchi di prendere una stella,

forse ci riuscirai o forse  non ci riuscirai.

Però di sicuro,

se tu cerchi di prendere una stella,

non ti ritroverai mai

con un pugno di fango in mano”.

Questo signore sarebbe piaciuto ad ASE. E anche al PP e anche a me. Un vecchio saggio tibetano diceva poi:

“Quando il saggio indica una stella,

lo sciocco guarda il dito”.

Che è un modo tutto tibetano di raccontarci la stessa favola: guardiamo lontano, guardiamo in alto e saremo meno sciocchi e più felici. Proprio come Julia Roberts nel film Pretty Woman rifiuta i miliardi e la ricchezza e la sicurezza e dice:

“Io voglio molto di più: voglio la favola”.

Hai visto il film, Salvatore? Ti è piaciuto? Ti ricordi se poi alla fine Julia è riuscita ad averla, la sua favola?…

Sul tuo biglietto da 50 franchi c’è anche un ritratto segreto: a occhio nudo non si vede. Ma tu fai come ti dico io: prendi il biglietto dalla parte dove c’è il grande aeroplano che vola al tramonto sul deserto e mettilo contro una luce oppure davanti alla finestra. E adesso guarda dove c’è la Rosa dei Venti. Proprio sotto la Rosa dei Venti, nello spazio bianco, ti appare un altro ritratto di ASE, ma questa volta lui sorride! Te ne sei accorto? ASE sorride perché è contento. E’ contento perché noi due oggi, giocando con il suo biglietto da 50 franchi,  abbiamo scoperto tanti piccoli segreti. E, in più, abbiamo scoperto una verità  che lui ha sempre saputo.

La verità è questa: qualsiasi cosa – se tu la guardi con amore – diventa bellissima.

Qualsiasi cosa, persino un normalissimo biglietto da 50 franchi, che milioni e milioni di francesi ogni giorno usano, danno o prendono, senza degnarlo di un’occhiata. Eppure se lo guardassero per un po’,  se lo guardassero con un po’ di interesse e con un po’ d’amore, scoprirebbero che il biglietto ha tantissime cose da raccontargli, Proprio come le ha raccontato oggi a noi due. Scoprirebbero che anche un biglietto da 50 franchi. anche se un po’ sgualcito e sciupato, può essere bello, anzi è bellissimo.

E non solo le cose: anche ogni persona – se tu la guardi con amore – diventa bellissima.

E un altro segreto ancora: “Qualsiasi cosa – se tu la fai con amore – diventa bellissima”.

Persino io, che sono piccolino pelatino e vecchiettino, se tu mi guardi con amore, potrei diventare bellissimo. Beh… proprio bellissimo forse no, però bellino si. Davvero: sono sicuro che se tu, Salvatore, mi guardassi con un po’ d’amore, dopo mi diresti: “Franco, sei proprio Bellino!”. []

Franco Bellino

*Franco Bellino (Varese, 1939); Laurea in Filosofia. Tesi in Psicologia :‘Pensiero Creativo e Computer Simulation delle attività intellettuali’ (1967). Consigliere del Governatore della Nobile Contrada dell’Oca. Viaggi in tutto il mondo. Adora Venezia, Siena e Capri. Ama, riamato, India, Parigi, Bali, Nantucket, la valle di Kathmandu, Celebes, la Barbagia, Santorini, Sukothai, Tetiaroa, Hababa, i templi Khmer. Nel tempo libero, purtroppo, deve lavorare per vivere. Ha sempre cercato di farlo il meglio e il meno possibile. Creando pubblicità e insegnando creatività. Nella sua vita nulla di notevole, se non per sè e per poche intime. Contatti: franco.bellino@francobellino.it – www.francobellino.com

 

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