I n tempi confusi il cittadino italiano può gardare ad almeno due bussole civili, oneste e sicure: la Costituzione, la nostra Carta comune, e il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, custode di quel patto che lega gli italiani e tutela i loro diritti e le loro libertà (nella foto d'apertura: pagine della Carta Costituzionale: uno dei tre originali è conservato presso l’archivio storico del Quirinale, la casa degli italiani). C'è stato un giorno dello scorso marzo in cui queste due voci sono tornate a incontrarsi al Quirinale, in una cornice singolare: quella degli youtuber, dodici creatori digitali, in un dialogo moderato dal cantante Fabio Rovazzi (trovate il video su youtuybe: https://www.youtube.com/watch?v=QgqIMOBzFGs) "Bisogna svecchiarla la nostra Costituzione?", è stato chiesto al nostro 82enne presidente. La risposta è stata: "La Costituzione è in realtà estremamente giovane perché è stata fatta con tanta saggezza da avere norme che si adattano a condizioni anche imprevedibili. Ci sono condizioni create nel corso dei decenni, allora appunto non prevedibili, ma quelle norme hanno un'elasticità che si riferisce anche a fattispecie diverse... Quindi è materia più per giovani che per vecchi. Speriamo che leggerla, conoscerla e operare per renderla concreta diventi un trend". A quell'appello sull'importanza del tornare a far crescere la partecipazione al voto degli elettori e sulla riscoperta della Carta comune, nata dalla tragedia del fascismo e dall'eredità della Resistenza, "cassetta degli attrezzi per la nostra democrazia" (copyright Mattarella), si lega questa newsletter di aprile che mette insieme (da qui, come sapete, il titolo dato a questo appuntamento mensile, CONNECT) testi già apparsi sul mio blog, tra i quali piace segnalare le parole che raccolsi nel Polesine nel 1995 da Nilde Iotti, Tina Anselmi e Giovanni Ferrara, sull'anima multipla (socialcomunista, cattolica e liberale) della nostra Carta. E gli interventi del caro Tonino Guerra e dei brillanti Nevio Casadio, Massimo Rendina e Furio Colombo sul dovere della memoria (perché odio, pregiudizio, razzismo, estremismo, antisemitismo, indifferenza, delirio, volontà di potere sono in agguato) e sulla necessità di respingere con forza ogni rigurgito di cultura fascista, che piega disinvoltamente i valori della nostra Costituzione, nega i diritti di minoranze e persone vulnerabili, mette a rischio i cardini dello stato di diritto come l'indipendenza dei giudici e la libertà di stampa, impedisce il traguardo di un'esistenza libera e dignitosa. PS: mi piace segnalare a insegnanti e a tutti gli educatori, ai quali i tremila abbonati a questa newsletter volontaria e gratuita vorranno girare questo link, un sito supplementare per approfondire il tema della Costituzione e neofascismo (associazionedeicostituzionalisti.it, in particolare il testo "Ritrovare la matrice antifascista della Costituzione repubblicana") e un appuntamento alle porte, organizzato dal Centro studi F&R: sabato 4 maggio, Concorezzo, via della Libertà 36, più info dal filosofo giuseppe.polistena@lamanzoni.it.
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