DALLA SPAGNA ALL'OLANDA
AL TAVOLIERE PUGLIESE IL MIO LIBRO SU MICHELE FERRERO CONTINUA A SUSCITARE
UN INTERESSE DIFFUSO

testo di Salvatore Giannella

Cari amici internauti,
sollevo il capo dalla quotidiana lettura dei giornali per soffermarmi, una volta tanto, su un mio recente lavoro di saggista. Questa eccezione è motivata dall’interesse diffuso (direi glocal, neologismo nato dalla fusione tra global e local) che continua ad avere il mio libro Michele Ferrero. Condividere valori per creare valore (Salani: qui il link https://www.salani.it/libri/michele-ferrero-9788831016759). La prima biografia dell’uomo simbolo dell’eccellenza italiana, l’inventore della Nutella,  ha superato l’asticella delle dieci ristampe e delle 50 mila copie vendute, merito della generosa accoglienza riservata al volume da parte di giornalisti, tv e radio (in apertura la puntata su Radio Deejay, ospite degli spumeggianti Linus e Nicola Savino). (Nota: i proventi del libro spettanti alla Ferrero sono interamente devoluti a favore della Fondazione Ospedale Alba-Bra Onlus che sostiene l’ospedale intitolato alla memoria di Michele e Pietro Ferrero),

QUI SPAGNA – Da Barcellona mi arriva, con la copia staffetta, la conferma dell’uscita a breve dell’edizione spagnola per i lettori iberici e sudamericani; Michele Ferrero. Compartir valores para crear valor (Duomo Ediciones, traduzione di Patricia Orts). Questa la fascetta della copertina, che evoca la figura immortalata dal film del 1971 Willy Wonka e la fabbrica di cioccolato: “La excepcional vida del creador de la Nutella. Un auténtico Willy Wonka, un empresario ejempio de la responsabilidad social que, de una pequena pasteleria, constuyò un imperio sin fin”. E dalla casa editrice italiana, la Salani, mi informano che a settembre uscirà l’edizione tascabile a cura dell’editrice TEA.

La copertina dell’edizione spagnola del mio libro su Michele Ferrero,
in uscita a cura della Duomo Ediciones di Barcellona

QUI OLANDA – Maria Cristina Giongo è una brava giornalista e scrittrice che vive da quasi 40 anni anni nei Paesi Bassi dove ha ricevuto numerosi riconoscimenti, anche istituzionali (a febbraio scorso l’ambasciatore Giorgio Novello  l’ha insignita dell’onorificenza di Cavaliere dell’Ordine Stella d’Italia) per il suo impegno nel gettare ponti tra quel Paese e il nostro. Devo a lei una lunga recensione che comincia così: “Ai tempi in cui frequentavo l’università di scienze politiche il nostro professore di economia disse una frase che mi rimase in mente: ‘Nel mondo degli affari non si deve subito focalizzare; ma prima osservare’. Ritrovo il suo insegnamento nella bella persona che fu Michele Ferrero,. il re della Nutella, descritto (insieme alla sua famiglia speciale, con donne altrettanto speciali) con grande profondità da Salvatore Giannella nel suo recente, coinvolgente libro che, non esagero, dovrebbe essere considerato materia di studio nelle scuole superiori. Per aiutare i giovani che vogliono creare la loro azienda a comprendere quali sono i meccanismi di base, per fondarla e soprattutto per portarla avanti fino al successo” (la recensione completa è leggibile sul sito  fondato e curato dalla Giongo: ilcofanettomagico.it).

La giornalista e scrittrice Maria Cristina Giongo appena insgnita dell'onorificenza di Cavaliere dell'Ordine Stella Italia da parte dell'ambasciaore italiano nei Paesi Bassi, Giorgio Novello (con la fascia tricolore).

QUI TAVOLIERE – Graditissimi regali arrivano poi dalla mia terra d’origine, il Tavoliere pugliese. Lì un battagliero periodico locale, Il peperoncino rosso, ha pubblicato due pagine emozionanti con l’eloquente titolo “Regaliamo a Salvatore Giannella le parole del suo paese“. La redattrice Maria Giovanna Regano, da me ammirata in precedenti lavori editoriali, si è fatta portavoce della volontà della redazione di donare due pagine della biografia ferreriana tradotte, con sorprendente risultato, nel dialetto di Trinitapoli (il “casalino”) dall’antica maestra e poetessa ancora sulla cresta dell’onda Grazia Stella Elia, già conosciuta dai lettori di questo blog. autrice del denso Dizionario del dialetto locale. La scelta è caduta sulle due pagine 143-144 del decalogo con cui Michele Ferrero indcava ai dirigenti della sua azienda le principali “pillole di filosofia aziendale”: “Una serie d regole da rispettare sempre e ovunque per garantirsi dipendenti felici”.

Le due pagine dedicate dalla rivista Il peperoncino rosso. Per ascoltare queste "voci fuori dal coro" (questo è l'eloquente sottotitolo) rimandiamo al sito internet; www.ilpeperoncinorosso.it

La stessa Grazia mi ha voluto omaggiare di una recensione da cui traggo brani centrali: “Nel libro ho trovato un sapore nuovo, sorprendente, fresco, genuino. A conferma che anche nel complesso mondo dell’imprenditoria vi è una fascia di persone perbene, che fanno del loro lavoro una missione, avendo come intento primario il bene degli altri, economico e sociale. Per questo è un libro che non può cadere nell’oblìo, ricco com’è di racconti di vita vissuta all’insegna dell’onestà, del rispetto, della reciprocità di affetti in un’azienda in cui la precisione fa rima con educazione e la tradizione con innovazione…Un libro valido per tutti, in qualunque settore si operi, in qualunque ambiente si lavori, facendosi guidare da sani, onesti princìpi”.
Chiudo questa rassegna con una lettera arrivatami da quella Barletta dove arricchii la mia mente nel liceo classico Casardi, grazie a una squadra di magistrali educatori come il professore di storia e filosofia Michele Labianca.

La copertina del libro del professor Michele Labianca, curato dalla figlia Rosa Maria Labianca Filograsso, pubblicato dalla benemerita casa editrice di Barletta, Rotas, fondata da Renato Russo cinquant'anni fa. Per acquistarlo: http://www.editricerotas.it/catalogo/index.php/la-forza-della-speranza. Labianca tira le somme della sua vita e scrive un diario, coltivando la speranza che la sua storia non si disperda nel tempo, ma possa essere di monito alle future generazioni. Scorre così il film della sua esistenza segnata da una infanzia sofferta ma sorretta da una fortissima volontà di realizzare il suo sogno, quello di fare l’insegnante. Un sogno interrotto bruscamente dalla guerra e dalla prigionia, due drammatiche storie raccontate attraverso la rievocazione di una esperienza che simbolicamente delinea i contorni della tragedia di un popolo.

E’ proprio la figlia di Michele, Rosa Maria, docente a sua volta e autrice di un documentato libro su quel padre gigante di umanità e sapienza (La forza della speranza, Rotas editrice, Barletta), a donarmi parole importanti sul libro: “Ciò che mi piace sottolineare è che Ferrero, nonostante le avversità cui l’invidia degli dei sottopone tutti, non si è mai arreso, anzi ha alimentato il suo sogno, raddoppiando gli sforzi, con entusiasmo e con il rispetto di tutti, soprattutto dei suoi lavoranti, che egli considerava la sua famiglia, con i propri cari, ma anche degli altri, gli umili, ritenuti come la grande famiglia umana, cui ha profuso con grande generosità aiuti reali e strutture così da trasformare situazioni di degrado in una vita dignitosa… Preciso il taglio storico: uno spaccato autentico del nostro Novecento fino ai nostri giorni. Un libro che si legge tutto d’un fiato grazie alla penna  agile e puntuale dell’autore, alunno e conterraneo di mio padre, generato dalle viscere di quella antica terra del Tavoliere apparentemente arida e dura ma ricca di profumi agresti e di valori autentici”.

Grazie Rosa Maria, e continuo a ringraziare tuo padre, bussola per la mia vita, che in occasione dell’ultimo saluto mi incoraggiò: “Io ho combattuto in Albania con armi e scarpe di cartone, tu àrmati di cultura e scienza, vedrai che nessun traguardo ti sembrerà impossibile”. []

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